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La storia di Ennemond Alexandre Petitot in 4 città

Architettura
  • 31 Maggio 2016

E’ attraverso 4 città che scopriremo la storia di questo architetto atipico a cui Novoceram ha dedicato la sua nuova collezione Petitot .

Lione

Città Petitot Novoceram

Lione, la città in cui Petitot vede la luce nel 1727. Il padre lo aveva destinato alla carriera ecclesiastica. Studente del collegio dei Gesuiti di Lione, la leggenda racconta che, del tutto privo di vocazione, ne viene cacciato a causa di un poema satirico che sbeffeggiava il corpo insegnante. Il padre furioso, lo punisce rinchiudendolo in casa. Petitot si dedica allora allo studio dei documenti del padre, architetto di professione, e si ispira ad essi per disegnare le pareti della propria stanza. Il famoso architetto Jacques-Germain Soufflot, progettista del Pantheon, in visita a Lione per la realizzazione dell’Hotel Dieu, vede i disegni di Ennemond Alexandre Petitot in occasione di una visita a casa del collega e decide di prendere il giovane promettente sotto la sua ala.

Parigi

Città Petitot Novoceram

Ennemond Alexandre Petitot diventa così allievo di Sufflot ed entra all’Académie Royale d’Architecture di Parigi, seconda città importante nella vita di Petitot. Parigi è la città della sua formazione architettonica, vive qui fino al 1745, data in cui parte per Roma dopo aver vinto il Grand Prix de l’Architecture con un saggio su un faro.

Roma

Città Petitot Novoceram

Ammesso, come tutti i vincitori del Grand Prix, all’Académie Française di Roma, terza città della nostra storia, Petitot vive qui 4 anni a Palazzo Mancini, dove ha l’occasione di incontrare Giovanni-Battista Piranesi, celebre architetto e incisore veneziano, che aveva casa di fronte a palazzo Mancini. Il Piranesi esercita una grande influenza sulla generazione di architetti, pittori, scultori e incisori francesi dell’epoca.

Parma

Città Petitot Novoceram

E infine Parma , dove si stabilisce nel 1753 rivestendo il ruolo di primo architetto di corte e professore dell’Accademia di Parma. Riceverà l’incarico dal primo ministro Guillaume du Tillot, del rifacimento di diversi monumenti come il Palazzo Ducale di Colorno e il Palazzo del Governatore.

L’attività di Petitot è intensa e vulcanica, realizzerà il Teatro di Corte, la facciata dellaChiesa di San Pietro di Parma, la biblioteca Palatina, il Casino del Caffé, il Palazzo di Governatore… Artista poliedrico, si occupa anche dell’urbanistica e dell’organizzazione delle feste e dei matrimoni di corte (uno fra tutti quello fra il Duca Ferdinando e Maria-Amelia da Asburgo-Lorena).

All’uscita di scena di Guillaume du Tillot, Petitot si ritira dall’attività di corte, ma continua a svolgere l’attività accademica. Nel 1801 Petitot muore nella sua casa di campagna a Marore nei pressi di Parma.
Petitot domina la scena artistica di Parma della seconda metà del XVIII secolo, un vero e proprio capitolo della storia dell’arte francese di questa città.

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